16 dicembre 2021

Approvato il bilancio regionale: per il Pd "mance ai comuni amici", per la Lega "aiuti concreti". Per i 5 Stelle "nessuna visione di futuro"

Approvato dalla Regione Lombardia il Bilancio 2022-2024. Le reazioni della politica non si sono fatte attendere. 

LEGA - Per il consigliere regionale Federico Lena (Lega), “Regione Lombardia mette a disposizione, tramite bandi, 24 milioni di euro per sostenere il commercio locale, con misure che incentivino i partenariati tra i piccoli Comuni e la filiera imprenditoriale. In questi ultimi due anni l’economia dei nostri territori è stata duramente penalizzata dalle restrizioni legate alla pandemia da coronavirus, e sono stati colpiti pesantemente anche i piccoli Comuni, che si sono trovati nell’impossibilità di disporre dei fondi per opere necessarie al territorio. Per questo motivo ho ritenuto importante presentare un emendamento, approvato oggi dall’Aula consiliare, al Bilancio regionale 2022 – 2024, finalizzato alla promozione e alla valorizzazione del commercio come fattore di innovazione e di attrattività delle economie urbane e territoriali”. “Questi fondi - aggiunge - serviranno come sostegno all’innovazione e allo sviluppo delle imprese del commercio, tramite finanziamenti che verranno erogati con bandi gestiti dai Comuni, e per interventi di riqualificazione del contesto urbano. E sono la dimostrazione pratica e concreta della vicinanza di Regione Lombardia al nostro territorio”.

PD - Di tutt’altro avviso Vittore Soldo, Segretario provinciale del PD di Cremona, che osserva: “Tra due giorni gli amministratori dei comuni della nostra Provincia rinnoveranno il consiglio provinciale: un'occasione fondamentale per il rilancio dell'ente e per rafforzare il coinvolgimento degli amministratori sulle partite più importanti per i nostri territori. Intanto, in queste ore, il consiglio regionale è riunito per approvare il bilancio di Regione Lombardia: un'occasione per decidere come investire i 23 miliardi a disposizione per i prossimi anni, ma anche un’occasione, per le forze politiche, di fare proposte per i nostri territori”. 

E proprio in questo contesto, infatti, abbiamo scoperto che il capogruppo di Forza Italia, il milanese Gianluca Marco Comazzi, ha firmato la richiesta di stanziare specifiche somme per diversi interventi in provincia di Cremona - aggiunge Soldo -. Abbiamo anche scoperto che si tratta di interventi indirizzati esclusivamente a comuni "amici": Soncino, il cui sindaco è segretario provinciale di Forza Italia; Castelvisconti, il cui sindaco è consigliere provinciale di Forza Italia e candidato alle provinciali per il centrodestra; Casaletto di Sopra, uno dei comuni cosiddetti "recedenti" di Scrp (Società Cremasca Reti e Patrimonio) nel cremasco; Rivolta d'Adda, comune recentemente passato al centrodestra. E poi ancora: Cumignano, Credera-Rubbiano e Pescarolo, tutti comuni guidati da sindaci di Forza Italia”. 

Secondo il segretario del Pd, “Tutti interventi di "manutenzione straordinaria stradale", per un totale di oltre un milione di euro. Si tratterà sicuramente di iniziative importanti per le comunità interessate, ma la domanda è: perché questi comuni e non altri? Quali criteri sono stati utilizzati per investire risorse pubbliche che dovrebbero essere impiegate per lo sviluppo dei territori? È questo il modus operandi che Forza Italia si propone di utilizzare in Provincia, favorendo alcuni comuni, a discapito delle esigenze dei territori? Tra l'altro, senza neanche soddisfare tutte le zone, come per esempio il casalasco che, ancora una volta, rimane a bocca asciutta. Chissà, dunque, cosa ne pensano i comuni esclusi, compresi quelli di centrodestra che, a questo giro, non hanno beneficiato di alcuna “mancetta”, considerando anche che i fondi destinati a tutti i comuni della legge 4/2021 per i quali gli enti hanno già speso, tardano nell’essere rimborsati. Le risorse a disposizione dovrebbero, invece, essere spese meglio, utilizzando la Provincia di Cremona come luogo di sintesi e di programmazione. Proprio come una "casa dei Comuni", dove nessuno si senta ospite, ma tutti protagonisti. Tutti, senza farne questione di colori, senza i sindaci di serie A e di serie B”.

Sul tema interviene anche il consigliere regionale Matteo Piloni (Pd): “Se la Regione più industrializzata del nostro Paese precipita di oltre venti posizioni in 20 anni nella graduatoria fra le regioni europee in termini di reddito procapite scendendo dal 14° al 36° posto, non dovrebbe questo tema balzare al centro delle discussioni politiche della giunta e del consiglio regionale? Si può affrontare e discutere del bilancio regionale senza tener conto della china sulla quale la Lombardia si trova da oltre vent’anni e delle necessità assoluta di assicurare le condizioni per risalire la china? Il Pil regionale pro capite della Lombardia, paragonato alla media europea, ha perso 12 punti dal 2006 al 2018, venendo abbondantemente superato da regioni dell’Est come Praga, Bratislava e anche Bucarest. Per quanto riguarda il lavoro, nel secondo trimestre del 2021 crescono in Lombardia i lavoratori instabili: se tra assunzioni e cessazioni il saldo è positivo per contratti a termine (+48%), stagionali (+14%), a somministrazione (+12%), intermittenti (+11%) e in apprendistato 8+5%), diminuiscono i contratti a tempo indeterminato (-19%, come nel 2020)”.

"Di fronte a questo quadro - aggiunge - la questione che più lascia stupiti è l’assoluta incapacità di regione di invertire la rotta. Il PNRR può essere una grande occasione per dare una mano, ma vediamo che anche su questo non c’è chiarezza. Sono e siamo preoccupati, perché vediamo una Regione stanca, incapace di invertire la rotta o, peggio ancora, inconsapevole di questi numeri”.

M5 STELLE - Netto il giudizio di Raffaele Erba (M5S Lombardia): "Scarso respiro, totale assenza di progettualità e nessuna visione di futuro. Mancano le proposte, mancano le opportunità. Quello del centrodestra è il bilancio di un’amministrazione a fine corsa. Un clima da fine impero in cui i partiti di maggioranza litigano e sgomitano ognuno per assecondare i propri interessi di parte. Grazie a loro la nostra Regione non è più competitiva a livello Europeo. La maggioranza a guida Fontana non ha a cuore i suoi cittadini, i loro bisogni, l'aria che respirano e le povertà che avanzano. I dati sono preoccupanti: in Lombardia 80mila poveri in più e disoccupazione in crescita. Abbiamo un'emergenza energetica, sociale, ambientale, occupazionale e sanitaria, soprattutto dopo la pandemia, e qui la riforma sanitaria appena approvata va nella direzione dello stesso interesse: quello del privato a discapito del pubblico. Regione Lombardia dovrebbe intervenire con un piano di programmazione a lungo-medio termine ma non lo fa: oggi siamo qui a parlare solo di rotonde e strisce pedonali. Tutto ciò svilisce il ruolo di noi consiglieri, impoverisce il lavoro del Consiglio e annienta lo scopo sociale della politica. Non è il nostro bilancio e lo diciamo da troppo tempo. È ora di cambiare il vento".


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