24 aprile 2024

Caos nei giorni di mercato in piazza Marconi, si poteva fare peggio? Certo che sì: adesso è il far west delle auto, che sbucano anche da via Albertoni. Inquinamento alle stelle e nervi che saltano

Si poteva fare peggio? Come no. Ed è esattamente quello che è stato fatto da un'amministrazione che dei problemi viabilistici di piazza Marconi (connessi all'accesso all'autosilo) se ne è sempre lavata le mani, diciamocelo chiaramente. 

Da anni CremonaSera evidenzia i regolari ingorghi che nei giorni di mercato si vengono a creare in piazza Marconi, proprio nell'infelice angolo su cui insiste la rotonda di accesso all'autosilo, con code, auto bloccate, motori che sgasano allegramente alla faccia dell'inquinamento e automobilisti incollati al clacson. Il problema è stato più volte portato in evidenza, non senza sottolineare come la presenza di agenti di Polizia Locale, in questi casi, sia prossima allo zero. 

Eppure niente. Anzi, peggio. Adesso, con i lavori in corso in piazza della Pace e via Gonfalonieri, si è reso necessario lo spostamento di alcune bancarelle del mercato. Fin qui, nulla di male: i lavori sono necessari e la presenza dei banchi del mercato è dunque incompatibile con i cantieri. Come sempre, a lasciare perplessi (per usare un eufemismo) è la soluzione individuata per “risolvere” (virgolette) il problema.

Qual è stata la trovata geniale? Spostare i banchi in via Monteverdi, fino all'angolo con via Cerasa, appena prima dei portici sotto i quali è ubicata la Telco, tanto per intenderci. In questo modo, le auto che arrivano da via Ala Ponzone non possono più spingersi fino in fondo alla via per poi indirizzarsi verso l'autosilo, dal momento che via Monteverdi è bloccata dai banchi del mercato. E cosa si è pensato di fare? Di imporre alle auto che provengono da corso Vittorio Emanuele II di arrivare a metà di via Ala Ponzone e quindi svoltare a destra, nella stretta via Albertoni, la laterale collocata proprio all'imbocco con via Tibaldi, a due passi dall'accesso dell'autosilo.

Ergo, l'angolo con l'infausta rotonda che conduce all'autosilo, da qualche settimana, nei giorni di mercato è passata dal caos all'entropia totale. Una fila di auto proviene come sempre da piazza Marconi (arrivando da via Platina), poi costeggia i portici del Consorzio Agrario e giunge al fatidico angolo con via Tibaldi. Chi vuole accedere al parcheggio sotterraneo si trova inevitabilmente in coda, come avviene ormai da anni. Solo che adesso, dopo la geniale trovata, a questa caotica situazione si aggiunge il flusso di auto che sbuca da via Tibaldi provenendo da via Ala Ponzone e dopo aver percorso via Albertoni (a sua volta divenuta una piccola camera a gas).

Risultato: due flussi di auto si vengono a trovare fronte a fronte, intenzionati ad accedere all'autosilo o, semplicemente, a proseguire in direzione di via Belfuso. Quel che ne esce, come si vede dalle foto scattate questa mattina, è un doppio binario, una sorta di triangolo di auto in corrispondenza con l'accesso di via Tibaldi (sistematicamente violato da automobilisti non residenti, peraltro), con un raddoppio di code, auto bloccate col motore accesso in spregio alle statistiche che fanno di Cremona la seconda città più inquinata d'Europa, clacson impazziti e automobilisti sul piede di guerra. Senza contare le solite auto parcheggiate – in divieto – sul marciapiede proprio di fronte all'accesso dell'autosilo, che non fanno altro che restringere ulteriormente il passaggio aumentando la confusione e i tempi di attesa e di scorrimento del traffico.

Insomma, un quadro che definire demenziale è poco e che va ad aggravare una situazione già compromessa e mai gestita dall'amministrazione. Code lungo il lato di piazza Marconi che costeggia il Consorzio, code lungo via Albertoni, intasamento dell'imbuto all'imbocco con via Tibaldi con auto che si fronteggiano manco fosse un duello alla Sergio Leone. Inquinamento alle stelle, rumore, nervi che saltano. 

Chi scrive non può certo definirsi esperto di viabilità, sia chiaro, ma la domanda, come si suol dire, sorge spontanea: ma una soluzione alternativa che non aggravasse un problema ormai conclamato proprio non c'era? Se c'era, non resta che concludere che si è superficialmente optato per rendere ancora più caotico questo comparto nelle giornate di mercato.

L'ambiente ringrazia, la viabilità pure e i nervi di automobilisti e residenti ringraziano a loro volta. Agenti di Polizia Locale sul posto per tentare quantomeno di governare i flussi di traffico incrociati? Zero. 

L'importante è – sotto elezioni – riempirsi la bocca di dardeggianti promesse e imbrodarsi per quanto fatto (sic) per migliorare la qualità della vita e soprattutto dell'aria di Cremona.

Federico Centenari


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commenti


Marzio

24 aprile 2024 11:03

Beh però avremo una piscina degna di Tutankhamon e Cleopatra. 😂😂😂

Nessuno

24 aprile 2024 15:02

Che i nostri illuminati amministratori non sappiano di viabilità non è certo una notizia.

Stefano

24 aprile 2024 15:44

Si consoli, non c'è limite al peggio e a proposito di elezioni, quali elezioni?

Valentina

24 aprile 2024 21:04

E che dire della scelta ,sempre di questi maghi della circolazione, di rendere via Belvedere a senso unico? La via non accoglie una quantità di traffico tale da avere mai nemmeno 2 automobili affiancate che girano l'una a destra e l'altra a sinistra, mentre quando era doppio senso di circolazione (la sua mpiezza lo consente) dava la possibilità a chi transitava per via Giordano ,di potersi sganciare dal traffico e alleggerirlo almeno un po'...ma evidentemente chi regola il traffico a Cremona può infischiarsene di certe sottigliezze...il cittadino ringrazia per la cura e l'attenzione

Pierpa

25 aprile 2024 09:03

👌

Stefano

25 aprile 2024 17:07

Voglio vedere, se mettessero la possibilità di svolta su via Belvedere da chi viene da piazza Cadorna, che casino si farebbe per una macchina ferma che volesse girare a sinistra. Sul senso unico pertanto mi trovo d'accordo con chi l'ha voluto, sia di destra o di sinistra

Pasquino

25 aprile 2024 08:59

Incapaci da sempre e per sempre e in più supponenti e pieni di sé
Finalmente a casa !
Ma la barzelletta più bella è che abbiano detto: abbiamo amministrato bene e ne siamo fieri