17 giugno 2021

Cremona in prima pagina su "The Guardian" seconda d'Europa per inquinamento Peggio di noi solo Nowy Sacz in Polonia, capitale del carbone

Cremona e Vicenza sono tra le cinque città europee con i più alti livelli di inquinamento da particolato sottile (PM2.5). Lo riporta in prima pagina il quotidiano inglese "The Guardian" con un'immagine di piazza del Duomo in occasione del passaggio del Giro d'Italia,  facendo propri i dati, che si riferiscono a una media tra emissioni certificate dalle centraline Ue nel 2019 e stime 2020, che emergono dalla consultazione del nuovo visualizzatore della qualità dell'aria delle città europee varato dall'Agenzia europea dell'ambiente (Eea). Ultima per la qualità dell'aria è Nowy Sacz (Polonia), al 323esimo posto. Cremona è al 322, Slavonski Brod (Croazia) al 321esimo e Vicenza al 320esimo. Sassari è la città italiana che si piazza meglio, al 14esimo posto.

Il lockdown non ha migliorato di molto la situazione nelle città europee "perché ha avuto un impatto significativo sul biossido di azoto causato dal traffico - spiega Catherine Ganzleben dell'Agenzia europea dell'ambiente - molto meno sul PM2.5". Le aree con più alti livelli di inquinamento da particolato, nota l'esperta, si spiegano "con l'utilizzo del riscaldamento a carbone in Polonia e, per la Pianura padana, con la concentrazione dell'industria e con ragioni geografiche, nel senso che le Alpi fanno da cintura che impedisce la dispersione degli inquinanti". Peraltro gli esperti dell'agenzia hanno affermato che ciò è dovuto al fatto che sono presenti molte più fonti di particolato oltre al semplice traffico stradale, compresa la combustione di combustibili per il riscaldamento, ad esempio nelle caldaie a legna, e nell'industria, oltre che dall'agricoltura, con emissioni di ammoniaca da fertilizzante e letame animale che si combinano con altri inquinanti nell'atmosfera per formare particolato. Sebbene vi sia stato un netto miglioramento della situazione negli ultimi dieci anni, spiega una nota Eea, l'esposizione al particolato fine ha causato circa 417.000 morti premature in 41 paesi europei nel 2018. 

Per Legambiente suona come l'ennesima conferma. Nel fondo della classifica sono cinque infatti, su 323, le città con un'aria classificata 'pessima'; tre di queste sono est europee e due sono italiane, e non sono grandi città. Risalendo la classifica, tra le città in cui l'aria è comunque classificata 'cattiva', si ritrovano molte altre città del bacino padano (nell'ordine, Brescia, Pavia, Venezia, Piacenza, Bergamo, Treviso), ma bisogna risalire una ventina di posizioni per trovare le grandi: Milano occupa la posizione 303 e Torino la 298.

“Una qualità dell'aria – spiega Damiano Di Simine, responsabile Comitato scientifico Legambiente - che nelle piccole città della bassa Padano-Veneta, ha cause che non possono essere riconducibili esclusivamente a traffico e riscaldamento, ma in cui pesa, sempre di più, il contributo emissivo degli allevamenti intensivi. Consultando gli inventari delle emissioni per la provincia di Cremona, per esempio, si riscontra che nel territorio provinciale vengono emesse polveri ultrafini per 781 tonnellate annue (il 51% da combustioni di biomasse per riscaldamento), ma molto maggiori sono le emissioni di sostanze che funzionano da precursori delle stesse polveri: ammoniaca (18.241 tonnellate annue, il 99% da fonti agrozootecniche) e ossidi d'azoto (6.503 tonnellate annue, il 41% da trasporti su strada)”.

“Anche dai dati della EEA - commenta Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente - emerge prepotente il peso eccessivo del carico zootecnico che si concentra nelle regioni padane. Per alleviare il quadro scadente della qualità dell'aria nel Nord Italia è ormai inderogabile affrontare il tema della sostenibilità dell'allevamento intensivo: nel Piano Strategico Nazionale che il MIPAAF sta confezionando per orientare le risorse della prossima PAC occorre prevedere misure che perseguano la riduzione del carico zootecnico nelle regioni in cui questo è eccessivo, come la Lombardia, e che mitighino l'impatto della gestione dei reflui di allevamento, supportando gli investimenti agroambientali delle aziende".

“Che la nostra zona fosse tra le più inquinate d’Europa, purtroppo, lo sapevamo da tempo, ma non avremmo però mai voluto che Cremona si guadagnasse addirittura la seconda posizione tra le città peggiori del continente” così interviene il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni dopo la diffusione di uno studio dell’Agenzia Ambientale Europea (qui il link allo studio).
 
“Una notizia che preoccupa e che conferma la necessità di mettere al centro dell'agenda la tematica ambientale della pianura padana – sottolinea Piloni - Un tema, questo, che non può certamente essere affrontato a livello locale e neanche solo regionale, ma la Lombardia deve fare squadra con le altre regioni coinvolte e con il governo per stabilire tutte quelle azioni necessarie per migliorare l’aria dell’intera zona. È qui, più che altrove, che serve accompagnare la transizione ecologica, è qui, soprattutto, che devono arrivare le risorse del Recovery Fund: per le imprese, per la mobilità e per l’agricoltura”.

"Proprio oggi, in Senato, sono stati stanziati 115milioni di euro per il miglioramento della qualità dell'aria nella pianura padana. Un passo molto importante per rispondere concretamente alla sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre 2020, che obbliga lo Stato italiano ad adottare provvedimenti urgenti per la riduzione dell'inquinamento atmosferico. È stato approvato un emendamento presentato dl senatore PD Antonio Misiani che stanzia 30 milioni per il 2022, 35 milioni per il 2023 e 50 milioni per il 2024 incrementando il finanziamento per l'adozione di specifiche strategie di intervento" fa sapere Piloni che sul tema era già intervenuto lo scorso novembre, insieme ai colleghi della commissione Ambiente, durante la preparazione di una risoluzione consiliare sulle proposte per la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, quando, con un ordine del giorno, raccomandarono come priorità del Recovery Fund proprio il Green Deal del Bacino Padano.
 
“Un progetto già avviato che deve essere rinforzato e consolidato, un piano straordinario in grado di creare buona ricchezza e nuovi posti di lavoro per le città e i comuni dei nostri territori che rappresentano una delle aree più inquinate d’Europa – ricorda Piloni - Si tratterà dunque di proseguire gli interventi sui capisaldi già individuati dall’Accordo di Programma firmato tra il Ministero dell‘Ambiente e le quattro regioni coinvolte - insieme a Lombardia ed Emilia-Romagna, anche Piemonte e Veneto – che sono: il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile, attraverso la sostituzione dei veicoli privati e pubblici più inquinanti e il completamento delle ciclovie interregionali; l’efficienza energetica e la ricerca sulle fonti rinnovabili; la riduzione degli inquinanti in agricoltura; la rigenerazione urbana e i processi di rimboschimento”.

“Cremona è la seconda città d’Europa con i più alti tassi di inquinamento da pm2,5. I risultati forniti dall’Agenzia europea dell’ambiente sono tutt’altro che rassicuranti, soprattutto in questo periodo di pandemia, dove solidi studi scientifici hanno già dimostrato la stratta correlazione tra inquinamento e peggioramento delle condizioni cliniche dovute al Covid-19”. A denunciarlo è Marco Degli Angeli, consigliere pentastellato di Regione Lombardia.

 Il consigliere del M5S si dice molto preoccupato: “Come M5s intendiamo chiedere al più presto azioni straordinarie, e una massima attenzione sui nuovi piani energetici territoriali che sono in elaborazione nella nostra provincia. Questi, da quanto è emerso da alcune presentazioni aziendali , purtroppo, sembrano indirizzati al massimo sfruttamento dei nostri territori con azioni di greenwashing, le quali renderanno la nostra provincia invivibile e con una qualità dell’aria ancora più irrespirabile.

La politica locale sembra non volere vedere il problema che ormai ci affligge da anni. Invece di governare il territorio con responsabilità facendo scelte coraggiose, una certa ala politica preferisce invece affidarsi, sempre più frequentemente e ciecamente, a scelte industriali poco attente alle necessità del territorio. Dietro l'etichetta bio o eco è ormai evidente che si nascondono spesso solo marketing, business e ritorno economico per gli azionisti ”. Secondo il consigliere Degli Angeli i territori dovrebbero chiedere il completamento degli studi epidemiologici già in corso.

 “Sono anni - specifica Degli Angeli - che chiedo il completamento dello studio epidemiologico di Cremona e, nel frattempo, ho composto delle istanze affinché un solido studio epidemiologico venga fatto anche a Crema e in tutta la provincia di Cremona. Questo perché serve avere evidenza delle possibili correlazioni tra lo stato di salute dei cittadini e l'inquinamento ambientale dovuto dalle attività antropiche.

La nostra provincia sembra essere destinata ad essere l’immondiziaio della Lombardia e dell’Italia: è inaccettabile che fanghi, gessi, rifiuti, bioenergie, stoccaggio gas, inceneritori usati senza logica la facciano da padroni. Ogni giorno che passa nuove autorizzazioni impiantistiche che non tengono colpevolmente in considerazione gli impatti comulativi degli impianti già esistenti, ci portano a una situazione ancor più irreversibile.

Per questo motivo come MoVimento 5 Stelle chiediamo misure eccezionali anche a Regione Lombardia. Fondamentale sarà incrementare i fondi, la strumentazione e il personale cosicché Arpa possa continuare il proprio monitoraggio in modo preciso e puntuale, soprattutto nelle zone più critiche, così da definire le fonti più impattanti”. “Anche le Ats andrebbero  messe in condizione di aver più personale a disposizione, soprattutto per i Dipartimenti di Epidemiologia così da poter implementare gli studi epidemiologici d’area. Un’azione fondamentale è quella che spetterebbe ai primi cittadini che, in qualità di garanti della salute, dovrebbero affiancare i cittadini nel pretendere rispetto di ambiente e salute”, conclude l’esponente del M5S.

 


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commenti


Pier Luigi rizzi

17 giugno 2021 14:51

di fronte a una notizia così pessima, che reazione c e stata dalla nostra amministrazione comunale?
qui c e da rivedere tutto, cambiando registro

Ettore

17 giugno 2021 17:37

Non dimentichiamo che per Legge il Sindaco è l'Autorità Sanitaria locale
(silente)

Michele de Crecchio

17 giugno 2021 21:50

Che certe notizie (peraltro non inaspettate) dovessimo riceverle dalla stampa inglese è cosa singolare e che ci dovrebbe far riflettere!