22 febbraio 2024

Cremonese: per cambiare marcia serve più coraggio e concretezza in attacco

Sabato allo Zini arriva il Palermo, squadra che è costata ai grigiorossi l’ultima sconfitta del 2023 (ed anche l’ultima subita in campionato). Proprio da quella insperata vittoria, partì la rinascita e la rimonta dei rosa nero di Corini alla vetta della classifica.

La Cremonese da allora resta ancora imbattuta, una conferma della solidità della difensiva, che però potrebbe non bastare per ingabbiare le aquile del Palermo.

Che Stroppa debba ancora trovare la chiave giusta per innestare la trazione anteriore della Cremonese, più che una impressione è ormai una certezza. Un gran bel motore quello grigiorosso, ulteriormente potenziato nello corso del mercato invernale con l’innesto di Falletti e Johansen.

Nelle prime uscite Stroppa ha cercato di trovare la giusta messa a punto, ma la sensazione è che ci sia il bisogno di trovare geometrie e innesti più adatti a farlo rendere al meglio.

Nelle prime uscite sono cambiate le posizioni degli interpreti, ma non l’assetto e sono rimasti questi vuoti di potenza che poi incidono negativamente sui risultati.

Confermata la bontà dei nuovi arrivi, resta da capire quale sia la soluzione migliore da adottare per sfruttarli al massimo delle loro potenzialità, in un reparto che, al netto delle 12 reti di Coda, è spesso mancato di concretezza.

Vazquez a supporto di Coda è una soluzione destinata ad essere accantonata: il ‘Mudo’ resta il giocatore grigiorosso che gioca più palloni, non sempre in modo impeccabile, ma dai suoi piedi sono nati 5 assist, non pochi. Detto questo non è mai riuscito ad incidere (salvo con il Cittadella in Coppa Italia) in fase realizzativa con inserimenti o tiri dalla distanza, diventati ormai una rarità.

L’arrivo di Johnsen e Falletti ha l’obbiettivo di colmare questo vuoto, resta da capire quanto lo si voglia (più che possa) fare in modo spregiudicato.

Dal suo arrivo Falletti ha svariato con una certa libertà alle spalle di Coda e come quinto ed in posizione più centrale. La sua qualità è fuori discussione, la volontà di entrare velocemente negli automatismi della squadra anche e questo fa ben sperare. Il gioco di Stroppa, rispetto a quello che finora era abituato a fare, richiede molto sacrificio in fase di copertura e di costruzione, adattarsi non è né semplice, né immediato.

Johnsen, al netto delle due partite sin qui giocate, ha dimostrato di essere un giocatore di gamba, fisico e potenza. Meno adattabile a ruoli che non sfruttino pienamente le sue caratteristiche, in definitiva un attaccante tanto piu utile quanto più vicino a Coda, piuttosto che relegato in fascia.

Coda resta l’ago della bilancia di questa stagione, su di lui grava il peso di tutto l’attacco grigiorosso, su di lui si è puntato un ‘All In’ degno di una partita di poker, ma che forse finora non è stato supportato nel migliore dei modi: ci sta sostituirlo (sempre che venga fatto nel miglior modo possibile), ma non prima di averlo messo in condizioni di aver dato il massimo in termini di potenzialità, cosa non sempre avvenuta in questa stagione, dove spesso è restato isolato e non rifornito adeguatamente nell’area di rigore avversaria.

Per avere la meglio sul Palermo e soprattutto per dare alla squadra una spinta in vista delle due trasferte ravvicinate, sabato Stroppa dovrà riuscire a mettere in campo, oltre che alla miglior difesa del campionato, anche una soluzione offensiva che possa incidere in una difesa, quella rosanero, tutt’altro che impeccabile.

Daniele Gazzaniga


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