7 maggio 2024

I Bersaglieri di Cremona spengono 100 candeline. La sezione cremonese, fondata nel 1924, festeggia il centenario con un concerto della Fanfara Provinciale "Magg. Pietro Triboldi"

Compie 100 anni la sezione bersaglieri di Cremona. I festeggiamenti in Piazza del Comune sabato 1 giugno alle 21,00 con il concerto della Fanfara Provinciale "Magg. Pietro Triboldi". Sarà l'occasione anche per festeggiare il 25º della costituzione del Gruppo Femminile Cremisi.

Ma com'è nata l'associazione che in un secolo ha avuto nelle sue fila eroi e personaggi celebri? La prima decade di maggio del 1924 ci fu una riunione presso l'albergo Pavone per costituire una sezione d'arma e circa cinquanta bersaglieri cremonesi aderirono subito all'iniziativa. L'attaccamento all'arma, al cappello piumato e alle tradizioni fecero il resto. Tutto le pratiche furono svolte in un baleno: proposta, approvazione e nomina di un comitato esecutivo e, verso la fine del mese, per l'esattezza il 24 maggio, la Sezione fu ufficialmente costituita sotto la presidenza del promotore Colonnello Mannini nob. Manno. Mancava solo il nome a cui dedicarla, ma anche questa fu un'inezia perchè il nome lo si aveva già. La "M.O.V.M." di Cremona fu battezzata con un nome prestigioso: quello del Maggiore Giacomo Pagliari, caduto alla Breccia di porta Pia a Roma, decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Da allora la sezione bersaglieri "Giacomo Pagliari di Cremona" ha segnato la storia non solo della nostra città ma anche di tutta la penisola: un succedersi di nomi prestigiosi e di momenti esaltanti per il bersaglierismo. La medaglia d'Oro Luigi Valcarenghi, l'epopea del "Nono", il Colonnello Umberto Bordoni e il Colonnello Severino Premoli contrassegnarono i decenni che seguirono.

La sezione non mancò mai al suo compito di custode della memoria dei Caduti, diventando in questo modo un autentico sacrario cittadino di quei principi dello spirito che Alessandro Lamarmora aveva indicato quale componente primaria nella formazione del Corpo dei fanti piumati da lui creato nel 1836.

Il diciannovesimo secolo celebrò la nascita e la consacrazione del corpo piumato: facendo scorrere gli avvenimenti della storia del Risorgimento, si comprende come i bersaglieri si siano distinti in azioni eroiche o in singolari imprese. Addirittura, il primo soldato e il primo ufficiale caduti per l'indipendenza appartenevano al Corpo piumato: il Bersagliere Giuseppe Bianchi di Poglie, caduto a Marcaria e il Tenente Demetrio Galli al ponte di Goito l'8 aprile 1848.

Tra gli eventi degni di nota, nei quali il corpo piumato ha ricevuto menzioni speciali, ricordiamo che per la prima volta nella stortia d'Italia, ad inalberare il tricolore in terra straniera, furono i bersaglieri a torre Malakof in Crimea; oppure i primi soldati che ricevettero la Medaglia d'Oro al Valore Militare nella campagna d'Africa del 1869, nella guerra libica, nella prima guerra mondiale e nella campagna di Russia furono sempre i bersaglieri.

Ormai centenaria ma consapevole della gloriosa storia dell'intero corpo, la sezione "G.Pagliari" di Cremona rivivrà i momenti più belli con la Fanfare Provinciale il 1 giugno.

GIACOMO PAGLIARI

La presa di Porta Pia fu probabilmente il giorno più lungo di tutto il Risorgimento. Con un esercito di 60 mila uomini, il generale Cadorna si preparava a sferrare l'attacco decisivo allo Stato Pontificio. Roma apparteneva agli italiani e il generale lo sapeva bene: la spedizione doveva addirittura farne la capitale del regno d'Italia.

Il piano di Cadorna era quello di fare i maggiori danni possibili alle porte della città e trarre in inganno i difensori, una sorta di legione straniera al servizio del Papa.

Per la liberazione di Roma, tanti erano stati i discorsi di preti e vescovi, tante le giovinezze pronte al sacrificio: il binomio tra Patria e Fede non era mai stato armonico come adesso e Cadorna lo sapeva bene.

Alle 10,05, le truppe italiane sfondarono la resistenza pontificia a Porta Pia e irruppero in città; i difensori, anziché fuggire intimoriti, organizzarono una stoica resistenza.

Il primo italiano a varcare la breccia, secondo uno studio del colonnello Attilio Vigevano, fu il tenente dei bersaglieri Federico Cocito, seguito dal maggiore Giacomo Pagliari.

Il bersagliere cremonese fu il primo ufficiale a cadere: fu abbattuto da una fucilata in pieno petto mentre entrava per la Porta con la spada in pugno e suonava la carica al suo 34° battaglione. Pagliari venne soccorso all'istante dal sergente Enrico Merlini, ma il tentativo di salvare l'ufficiale fu vano.

Il grande sogno dei patrioti, costato tanto sangue, si avverò quel giorno: oltre a Pagliari, varcarono la breccia i cremonesi Guido Acerbi, Giuseppe Falcone, Stanislao Gattinoni e Ghiggi Maurilio, questa volta però vincendo la resistenza.

La salma del maggiore cremonese, decorato con la medaglia d'Oro al valor militare, venne trasportata il 6 novembre a Stagno Lombardo, solamente dopo il plebiscito che sanciva l'annessione all'Italia (avvenuto il 2 ottobre). Il governo si trasferì a Roma solo dal 30 giugno 1871.

Giacomo Pagliari riposa tuttora nel cimitero di Stagno Lombardo, il paese dove aveva vissuto la sua fanciullezza.

Nato a Persichello il 15 gennaio del 1822 (esiste ancora la sua casa natale; all'ingresso dell'abitato vi é ancora una lapide), dopo pochi anni andò a vivere a Stagno, ma il richiamo delle armi si fece sentire molto presto. Venne arruolato nell'esercito austriaco, frequentando la celeberrima accademia militare di Wiener Neustadt dove si formò con la dura disciplina dell'esercito austrungarico. Nei primi mesi del 1848, con lo scoppio dei moti insurrezionali, disertò l'esercito austriaco per passare a quello piemontese, dove diventò luogotenente del corpo dei bersaglieri.

Partecipò nel '55 alla guerra di Crimea, meritandosi la menzione onorevole nella famosa battaglia della Cernaia, fece parte alla battaglia di san Martino nel '59 e a quella di Custoza 1866. Nel frattempo si era guadagnato un'altra medaglia al valor militare, la medaglia d'argento nella lotta contro i briganti.

La motivazione della medaglia d'Oro decretata alla memoria di Giacomo Pagliari dice: "Per avere con intelligenza ed ammirevole slancio condotto il primo battaglione all'assalto della breccia di Porta Pia, rimanendo a pochi passi da essa mortalmente ferito. Roma, 20 settembre 1870"

Un vero eroe, nato, vissuto e morto al servizio della Patria. Il maggiore cremonese Giacomo Pagliari fu un soldato ineccepibile, sempre ligio al suo dovere, ma anche un patriota di primo plano che, nell'ennesima sua spedizione, perse la vita. E i bersaglieri cremonesi decisero che la "ricompensa" adeguata fosse dedicargli l'intera Sezione di Cremona.

ALcuni appunti dagli annali della sezione cremonese dei Bersaglieri:

1924: Nella prima decade di maggio, il Colonnello del bersaglieri Mannini nob. Manno, invita i commilitoni cremonesi ad una riunione per la costituzione di una Sezione d'arma. Una cinquantina di bersaglieri risponde con entusiasmo. La sezione aderisce immediatamente alla A.N.B (Associazione Nazionale Bersaglieri), con sede in Bologna e costituitasi proprio nel 1924.

1929: La Sezione ispira simpatia e la "G.Pagliari" è presente con 1300 unità e il primo cambio della guardia nella Sezione tra Mannini e il colonnello Baroli.

1930: Compare un'altra caratteristica del bersagliere: la bicicletta. Una squadra ciclistica della Sezione partecipa e vince il trofeo Audax del Touring Club Italiano.

1932: Anche nella "G.Pagliari" nasce lo status simbol dei bersaglieri, la fanfara che, in breve sfila per le vie cittadine. Composta da 25 elementi e 3 istruttori, la fantara di Cremona é guidata da Galli Ottorino.

1939: Alla sezione di Cremona, mancalas de 1. Curan, fonda La casa del bersagliere", in via Janello Torriani. La sede é ampia e decorata con soggetti bersagliereschi.

1940: E' la guerra: molti soci della nostra Sezione devono riprendere la divisa vera e sono inviati a combattere in Africa, Grecia o Russia. Sara una sofferenza che durerà quattro anni. Una volta finita la guerra, si fa l'appello e molti non rispondono; alcuni sono mutilati nel fisico e devono abbandonare il loro ruolo nella "G. Pagliari", altri lo sono nello spirito e hanno bisogno di staccare la spina per un po'. Riallacciare le fila diventa un lavoro duro e faticoso. 1957: Si colgono i primi frutti di una vera e propria rinascita della Sezione. Il 15 settembre si organizza a Cremona un Raduno Interregionale per ricordare quei bersaglieri che non sono più tornati dalla guerra e nel civico cimitero viene inaugurato un monumento alla loro memoria.

1967: I figli di Lamarmora non rimangono insensibili alla tremenda alluvione che ha sconvolto il Polesine e raccolgono doni per i bambini delle zone colpite dal disa-stro.

1975: In novembre, rientrano dall'Africa Orientale le spoglie del valoroso bersagliere cremonese Maggiore Luigi Valcarenghi, deceduto il 21 gennaio 1936 a Mai Beles Tenbien e decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare. E' significativo che solo quarant'anni dopo la morte del Maggiore, il cimitero di Farfengo possa ricevere le sue spoglie. Alla celebrazione sono presenti i bersaglieri cremonesi, che tumulano le spoglie di Valcarenghi con tutti gli onori dovuti ad una medaglia d'Oro.

 


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