26 settembre 2021

In Auditorium il Festival è partito con una prima mondiale. Il brano "Stradivari Concerto per violino e archi" di Roberto Solci

Annullato per un'indisposizione il concerto della violinista georgiana Lisa Batiashvili, è toccato, oggi all'Auditorium Giovanni Arvedi del Museo del Violino, agli Archi di Cremona inaugurare la nona edizione dello Stradivarifestival. Quello dell'ensemble che riunisce i migliori violinisti ed esecutori di strumenti ad arco, molto dei quali giovani e giovanissimi, della città è stato un debutto assoluto.

Il programma è stato aperto dal Concerto per violino ed archi in re minore di Felix Mendelssohn e chiuso dalla Serenata in mi maggiore per archi op. 22 di Antonin Dvorak.

Tra i due brani una prima mondiale: lo Stradivari Concerto per violino ed archi, commissionato dal festival e scritto per l'occasione dal compositore cremonese Roberto Solci, che lo ha diretto. La parte solistica è stata affidata a Domenico Nordio, uno dei più importanti violinisti italiani, ex bambino prodigio (ha esordito all'età di 10 anni). Lo Stradivari Concerto è un lavoro in tre tempi dalla forma classica: un allegro, poi una romanza e per finire un rondò.
Pianista, compositore e direttore d'orchestra, Solci insegna al Conservatorio di Trento e ha firmato decine di brani, ottenendo ovunque importanti riconoscimenti. Gli Archi di Cremona hanno incantato il pubblico. Solci ha descritto così la sua struggente opera: “Ha una triplice dedica: ad Antonio Stradivari, a Cremona mia città natale e non ultimo allo Stradivarifestival che mi ha spronato a comporla. Un omaggio alla classicità ovvero unicità del più grande di tutti i liutai, che giunse attraverso l'armonizzazione della forma e materia a donare i più sublimi suoni alle melodie”.

Nel 2016, il regista Luca Guadagnino ha chiamato Solci per fare da consulente per la musica classica della colonna sonora e per gli arrangiamenti dei brani scelti del film 'Chiamami col tuo nome', vincitore dell'Oscar per la miglior sceneggiatura non originale. Per due mesi il giovane attore protagonista, Timothée Chalamet, è andato a casa del compositore cremonese, due ore al giorno, per imparare a suonare. Due  bis hanno suggellato l'esibizione. Nordio, tra una parte e l'altra, ha eseguito la Sarabanda di Bach. "Un musicista che Mendelssohn ha aiutato a riscoprire, un pezzo che amava molto", ha detto il violinista. E il festival, diretto da Roberto Codazzi, guarda già al prossimo fine settimana: il 2 ottobre appuntamento con il violinista Stefan Milenkovich e il violoncellista Enrico Bronzi; il 3 è la volta di un trio di virtuosi: il violoncellista argentino Jorge A. Bosso, il primo clarinetto della Scala Fabrizio Meloni e Gloria Campaner, pianista veneziana.


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti