9 maggio 2024

Si restaura il Casino Idraulico sull'argine di Spinadesco. Abbandonato da anni, col progetto di recupero di AIPo a ridosso della Ciclovia VenTo, sarà museo e ciclosoccorso

Sembra passata una vita da quando le piene del Po non avevano gli attuali sistemi di rilevazione tecnologica. A fare da altrettanto efficace guardia vi erano persone preposte, veri e propri guardiani, che abitavano durante il turno di lavoro in piccole case dette "casino" in cui avevano proprio il minimo indispensabile: una branda, una stufa a legna, un piccolo tavolo con il telegrafo. I turni di lavoro durante la piena e la morbida non avevano orari, e ogni 60 minuti il guardiano doveva rilevare il dato dall'idrometro e trasmetterlo alla sede operativa di Cremona. Oggi queste piccole ma importantissime strutture sono quasi tutte in disuso. Aipo sta, da qualche tempo, lavorando ad un importante progetto di riqualificazione degli storici edifici. Un caso importante, in provincia di Cremona, è quello del Casino Idraulico di Spinadesco, disabitato da decine di anni, proprio a ridosso della neonata Ciclovia VenTo. "Per questa struttura c'è un importante progetto di restauro che conta di restituire l'immobile agli antichi splendori, portando il casino a tornare operativo con una nuova doppia funzione. La nuova struttura ospiterà infatti una galleria di foto storiche che mostrano l'edificio ai tempi in cui era operativo, ci sarà poi anche una zona dedicata ai ciclisti" spiega Fabio Guarreschi, presidente dell'associazione "Il Nibbio" di Spinadesco, che lo avrà in concessione per 30 anni. "Abbiamo già provveduto a pulire tutta l'area verde circostante e abbiamo anche riportato alla luce il vecchio idrometro di marmo e sasso, ormai sepolto sotto terra e sterpaglie. Potrà nuovamente essere ammirato in tutto il suo splendore" conclude Guarreschi.

"Il nostro progetto prevede il recupero del bene oltre che la realizzazione di una struttura di copertura esterna, poi una scala per accedere al piano -1 dove sarà ubicata una piccola struttura dedicata alle riparazioni. Siamo in fase di reperimento fondi a cui si aggiungerà il contributo di AiPo per poi consegnare il progetto alla Sovrintendenza in quanto il bene è tutelato. I lavori sono stimati per una cifra di circa 140mila euro, considerando il prezziario pubblico dei materiali alla data odierna" spiega l'Architetto Andrea Fossati, che sta realizzando il progetto di recupero dell'immobile. AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) è l'ente attuatore di un’ampia parte della ciclovia VENTO (Venezia-Torino) e sta realizzando ora il tratto tra Stagno Lombardo (Cr) e Viadana (Mn), che interessa anche i comuni cremonesi di Pieve d'Olmi, S. Daniele Po, Motta Baluffi, Torricella del Pizzo, Gussola, Martignana del Po, Casalmaggiore. Il tratto di percorso interessato dal progetto è particolarmente esteso: si sviluppa infatti per un totale di circa 50 km, percorrendo principalmente l’argine maestro del fiume Po. Con questa opera si aggiunge un tassello di fondamentale importanza nella realizzazione di un’infrastruttura per la mobilità dolce che rappresenterà un volano economico e sociale per i territori e i centri interessati dal percorso della VENTO, con un turismo nell’insegna della sostenibilità, della scoperta o riscoperta di ambienti naturali e fluviali unici, di luoghi di altissima arte e cultura, di eccellenze enogastronomiche; un turismo “lento” e green in grado di attrarre persone, gruppi e famiglie, oltre che dall’Italia, dall’Europa e dal mondo.

Insomma, una buona notizia non solo per i ciclisti e i cicloturisti di passaggio da Spinadesco, ma anche per gli appassionati, per le scuole. Il recupero di un luogo del genere testimonia, in un periodo storico in cui i nuovi nativi digitali sono ormai "disabili analogici", un tempo ormai passato che merita di rimanere nella perenne memoria per tutte le generazioni future. Un tempo in cui, senza wifi e senza internet, si riusciva ugualmente con l'ingegno a proteggere Cremona e i cremonesi dalle pericolose piene del Grande Fiume.  

foto Gianpaolo Guarneri/Studio B12

Loris Braga


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