24 settembre 2021

Sulla fusione tra A2A e Linea Group la Lega si è astenuta nel cda di Aem: "Dopo il caso Seregno serve qualche rassicurazione in più"

Nessuna preclusione sulla fusione tra A2A e Linea Group, però... Però, considerato tutto quello che è successo in questi mesi, a partire dalla vicenda Seregno (il Consiglio di Stato ha bocciato una fusione molto simile), è il caso di rallentare la corsa e approfondire meglio i risvolti dell'operazione. E a farlo devono essere anzitutto i sindaci dei Comuni interessati all'incorporazione delle loro ex municipalizzate confluite in Linea Group (Cremona, Crema, Lodi, Pavia, Rovato).

Ecco finalmente la posizione ufficiale della Lega di Cremona sull'operazione A2A-Linea Group. A chiarirla è Fabio Grassani, commissario provinciale della federazione di Cremona e componente del Consiglio di Amministrazione di Aem, società che nei giorni scorsi ha votato dando via libera alla fusione, recependo il mandato emerso dal Consiglio comunale di Cremona a fine maggio. Di mera “ratifica” del voto del Consiglio ha parlato il presidente di Aem, Massimo Siboni, ma evidentemente le cose stanno diversamente, se un terzo dei consiglieri – Grassani, per l'appunto – si è astenuto. A favore invece lo stesso Siboni e Fiorella Lazzari, altro consigliere di Aem in quota al centrosinistra.

Per quanto riguarda il mio voto in Aem – spiega Grassani – ho mantenuto la posizione della Lega in Consiglio Comunale”. Vale a dire l'astensione. “La lega – prosegue Grassani – in Consiglio si è astenuta. Questa non è una posizione che preclude l'operazione, perché noi non siamo contrari alla fusione in sé. Diciamo che, parlando da segretario della lega, la nostra posizione è quella di invitare alla prudenza per il bene del territorio”.

Meglio una consulenza in più che una in meno – sintetizza Grassani –, in particolare con quello che è successo a Seregno e alla luce dei successivi sviluppi. Diciamo che il nostro è un invito ad essere cauti. L'operazione è stata sicuramente pensata come vantaggiosa, ma forse è il caso di avere qualche parere legale in più”.

E' anche il caso, prosegue il commissario provinciale, “di pensare a patti del territorio per salvaguardare il nostro territorio e farlo contare nelle decisioni. Penso ad esempio al ciclo dei rifiuti o all'agenda 2030”. Il caso Seregno, insomma, è un campanello d'allarme che non va sottovalutato. Senza contare il precedente del parere dell'Anticorruzione del 2016, chiamata in causa dal Movimento 5 Stelle cremasco, e il successivo ricorso al Tar, poi bocciato.

Un parere legale – dice Grassani – non costa nulla. O meglio, costa sicuramente qualcosa ma credo che a questo punto sia necessario per capire se siamo sulla strada giusta o meno. In questo senso mi rivolgo a tutti i soggetti coinvolti, in primo luogo ai Comuni, che invito a fare verifiche ulteriori, a fare qualche valutazione in più”.

Certo il caso di Seregno “non è identico a quello in atto con Linea Group, però cautela vuole che noi ci tuteliamo da possibili errori”, conclude Grassani. 

f.c.


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commenti


Pasquino

24 settembre 2021 17:24

Ecco la Lega oggi si domani ni poi ma forse !!!!
Ecco una opposizione che non c'è e poi si lamentano e non di spiegano perché i sinistri vincono malgrado le porcate e le cazzate
Ma voi dove siete ?

Pierpiero

26 settembre 2021 06:18

L'inutilità della politica si manifesta ogni volta che un esponente di qualsiasi partito si astiene.
Se ti candidi per un ruolo politico di amministrazione della res publica, hai l'obbligo etico e morale di essere preparato ed esprimere sempre una opinione, assumendotene al contempo la responsabilità. Astenersi è rinunciare al ruolo che occupi, per scelta tua e mandato (più o meno, spesso meno) del popolo.