25 novembre 2021

20 anni di Parco del Po e del Morbasco raccolti in un libro Raccontata la sua storia, le peculiarietà, gli aspetti ambientali e paesaggistici

Presentato in sala Puerari del Museo Civico il libro “PLIS del Po e del Morbasco – cultura, ambiente, paesaggio – guida ai territori del Parco Locale di Interesse Sovracomunale”, dedicato alla storia oramai ventennale del Parco del Po e del Morbasco e dei vari aspetti che nel tempo lo hanno creato, plasmato, fatto conoscere alla cittadinanza del territorio cremonese e non solo.

Un interessante viaggio, grazie al contributo dell’ex dipendente del Comune di Cremona Daniro Mandelli ed introdotto dal giornalista Fulvio Stumpo, giornalista e appassionato di storia del Fiume (ha scritto diverse pubblicazioni sul Po, tra le quali "Il Po in cattedrale. La grande piena. Da Cremona a Casalmaggiore: ci proteggano li santi"), in grado di comunicare al lettore aspetti della vita quotidiana, della tradizione, e non solo, di tutti coloro che condividono il corso del Grande Fiume, capace di condurre i lettori, attraverso fotografie del Plis, cartine storiche e geografiche del territorio e testimonianze più e meno recenti, in un cammino ed un percorso accattivante tra i vari comuni che compongono il Plis, le loro caratteristiche, le loro peculiarità.

Questa pubblicazione ripercorre quindi sia gli aspetti ambientali e paesaggistici del Parco, quanto gli strumenti di gestione e pianificazione dello stesso, che hanno consentito la sua creazione, tutela e recente ampliamento.

La presentazione, a cui hanno partecipato il vicesindaco Andrea Virgilio, l'assessore ai Sistemi museali Luca Burgazzi, l'assessore al Verde Rodolfo Bona, l'assessore all’Ambiente Simona Pasquali, la dirigente del Settore Area Vasta Rigenerazione Urbana Quartieri e Ambiente Mara Pesaro, i rappresentanti e Sindaci dei Comuni del Parco, di MabUnesco, di alcune associazioni ambientaliste cremonesi, delle GEV del Plis del Po e del Morbasco e provinciali, di Aipo e di alcuni Consiglieri comunali, si è dipanato quindi tra un sapiente intreccio di natura, storia, immagini e fotografie, oltre che aspetti più normativi, i quali hanno negli anni donato una propria identità e riconoscibilità al Plis del Po e del Morbasco, in qualità anche di area verde capace di creare risorsa per la cittadinanza e luogo di benessere fruibile da tutti coloro che vogliono vivere la natura anche a due passi da casa.

Non sono stati dimenticati anche aspetti maggiormente collegati alle proposte di educazione ambientale, rivolti anche recentemente alla cittadinanza, grazie alla proficua collaborazione tra i Comuni del Plis, le GEV, esperti del settore ed il personale comunale, come ad esempio: CamminaForeste Urbane e Bioblitz.

Come ha sostenuto il Vicesindaco Andrea Virgilio “raccontare il territorio e le sue peculiarità richiede in particolare due ingredienti fondamentali: una profonda conoscenza e un grande senso di dedizione alle tematiche ambientali. Uno stimolo importante per tutti noi che siamo chiamati a valorizzare e tutelare il nostro territorio ed il Grande Fiume che lo percorre; il nostro fiume che diventa oltre che un corridoio ecologico, anche un tramite sociale e di tradizioni condivise createsi nel tempo, poiché lungo le sue sponde hanno preso vita non solo specie animali e vegetali, ma una parte del nostro vissuto e radici comuni, che abbiamo il piacere di ripercorre anche grazie all'esperienza di Mandelli rappresentata in questo libro”.

L'opera di carattere divulgativo è stata realizzata in collaborazione con il personale del Settore Area Vasta Rigenerazione Urbana Quartieri e Ambiente.

 


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commenti


michele de crecchio

20 febbraio 2022 22:32

Per amor di verità devo ricordare che, sin dalla metà degli anni 80, il consiglio comunale di Cremona aveva già proposta, all'unanimità, la costituzione del PLIS (Piano Locale di Interesse Sovracomunale) i cui studi relativi erano però cominciati molto tempo prima. La singolare inerzia delle successive amministrazioni ritardò di anni la sua concreta attuazione sino alla metà degli anni 90 quando il comune di Cremona, preoccupato dell'attivismo di molti suoi comuni vicini che, pur piccoli e meno organizzati, rischiavano di fargli fare la figura del più pelandrone tra i comuni rivieraschi, decise, finalmente di "darsi una mossa" riprendendo a lavorare su di una tematica che aveva ormai in pratica dimenticata da dieci anni. Non di soli 20 anni di studi e realizzazioni si dovrebbe, pertanto a rigore parlare. ma, in pratica, di quasi mezzo secolo!