15 gennaio 2022

Sì all'energia rinnovabile, senza consumo di suolo agricolo

Il tema della tutela del suolo agricolo per i giovani agricoltori è vitale. L’attuale crisi pandemica causata dal Covid-19 ha mostrato la crucialità dell’agricoltura nell’approvvigionamento alimentare e la centralità dei giovani agricoltori nel garantire una produzione alimentare salubre, di qualità e accessibile a tutti. Si tratta di una responsabilità comune, a cui tutti devono partecipare, e che vede i giovani agricoltori della Coldiretti in prima linea. E’ quanto personalmente ho confermato, a  nome di tutti gli imprenditori agricoli cremonesi e lombardi, in occasione del vertice dei giovani agricoltori Coldiretti svoltosi a Milano per la PRE-COP26, che ha anticipato la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel Regno Unito.

La raccolta firme “Sì all’energia rinnovabile, senza consumo di suolo agricolo”, lanciata da Coldiretti Giovani Impresa, con il via ufficiale in occasione del G20 dei giovani a Milano, nel  nostro territorio come in tutto il Paese ha ricevuto l’adesione di numerosissimi cittadini e rappresentanti istituzionali. Nasce dalla necessità di difendere una risorsa, il suolo agricolo, il cui utilizzo fondamentale deve essere quello di produrre cibo. E’ una “petizione contro i pannelli solari mangia suolo”, quelli collocati a terra, su terreni così sottratti alle coltivazioni. Siamo, nel contempo, in prima linea nel promuovere il fotovoltaico pulito ed ecosostenibile sui tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole.

Come giovani agricoltori siamo seriamente preoccupati per le conseguenze del cambiamento climatico ed intendiamo cogliere ogni opportunità offerta dalle tecnologie innovative, avendo come obiettivo la piena attuazione dell’accordo di Parigi sul clima e l’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Ben consapevoli che la transizione ecologia passa anche dall’agricoltura, siamo impegnati nel dialogo con le istituzioni, con le scuole, con l’intera comunità, nella volontà di condividere una sfida  nel segno di uno sviluppo che sia sostenibile nella sua triplice dimensione: economica, ambientale, sociale.

Con la nostra petizione, noi giovani imprenditori agricoli della Coldiretti chiediamo alle istituzioni di investire nelle fonti alternative di energia, senza dimenticare il ruolo fondamentale dell’agricoltura e la bellezza unica dei nostri territori, che rischiano di essere compromessi, senza una programmazione territoriale degli impianti fotovoltaici a terra. Riteniamo che la tutela del suolo agricolo debba essere un impegno primario per tutta la comunità, dagli agricoltori agli amministratori del territorio, ai cittadini.

Proponiamo che Regioni e autonomie locali identifichino nelle aree da bonificare, nei terreni abbandonati, nei tetti delle strutture produttive anche agricole, nelle zone industriali obsolete, il luogo idoneo all’istallazione del fotovoltaico per la corretta produzione di energia da fonti rinnovabili. L’Italia possiede terreni non destinati all’agricoltura che potrebbero essere messi a valore con il fotovoltaico, ci domandiamo perché utilizzare terreni fertili che già producono valore economico, sociale ed ambientale togliendo traiettorie di futuro alle nuove generazioni di agricoltori. La nostra agricoltura promuove ogni giorno l’innovazione tecnologica sostenibile, ma è necessario ribadire con forza che destinando i suoli al fotovoltaico non ci saranno più campi da coltivare, e sarà accelerata la perdita di biodiversità unica del nostro Paese.

delegato provinciale e regionale Coldiretti Giovani Impresa

Carlo Maria Recchia


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