23 febbraio 2021

Il poeta di Capralba che scrive ai grandi del mondo

La prima lettera a un grande della Terra l'ha inviata a Giovanni Paolo II nel 1995. Da quel momento Lorenzo Pellegrini, 65 anni, residente a Capralba, poeta per diletto molto conosciuto in zona, non ha più smesso. I destinatari della sua corrispondenza particolare sono papi e cardinali, re e regine, capi di Stato italiani e stranieri, politici al culmine della carriera o finiti in disgrazia. Questi mesi difficili hanno frenato ma non fermato la sua passione. Finora ha spedito 5.400 missive circa e ricevuto 4.300 risposte. Tra queste il biglietto di auguri, lo scorso Natale, del presidente Sergio Mattarella.

“Perché lo faccio? A volte me lo chiedo anch'io. Per me scrivere è gratificante. Mi chiudo nel mio studio, accendo la musica e comincio”, spiega l'ex quadro d'azienda. Dopo quella prima busta a Wojtyla ce ne sono state altre, mai cadute nel silenzio. Il 21 maggio 2003, su carta intestata e firmato dalla Segreteria di Stato, nella villetta del piccolo paese è arrivato questo messaggio: “Pregiatissimo signore, in occasione del compleanno del Sommo pontefice, ella, anche a nome dei suoi familiari, gli ha fatto pervenire cortesi espressioni augurali. Sua Santità ringrazia per l'attestato di devoto ossequio e formula voti di ogni bene”. Dal 2017 al 2020, Pellegrini si è rivolto 10 volte a Francesco e 6 a Benedetto XVI. Nel 2008, in occasione del 50° anniversario della rivoluzione, l'amico di penna dei potenti si complimentò con Fidel Castro, che, l'8 dicembre di quell'anno, ricambiò con una frase in spagnolo un po' roboante: “Oggi la nostra specie ha acquisito i valori etici, le conoscenze e le ricerche scientifiche sufficienti a marciare verso una nuova era storica di vera giustizia e di umanesimo”. Messaggi sono stati inviati anche dalle teste coronate di tutto il mondo, dal principe William d'Inghilterra a Filippo, re di Spagna. A Giulio Andreotti, Francesco Cossiga e Silvio Berlusconi, si sono aggiunti di recente i presidenti di Croazia, Malta, Portogallo, Albania, una trentina di governatori degli Stati Uniti e il segretario generale dell'Onu Guterres. La moglie, Eugenia, aiuta e tenere in ordine, suddividendola in grandi faldoni, la montagna di carta.

Poi è scoppiato il Covid. 'Ho rallentato anch'io senza però mai smettere del tutto – continua il marito - e, anche a causa delle poste che funzionavano a singhiozzo, qualcuno non si è fatto sentire. Tra questi l'ex premier Giuseppe Conte”. Invece, nonostante i tempi bui, per il Natale Mattarella gli ha scritto: “Ringrazio per gli auguri che ricambio con molta cordialità”. Lo aveva fatto anche in precedenza. “Le parole autografe del presidente mi hanno fatto grande piacere anche perché sono di suo pugno e non, come spesso succede, di segreterie o collaboratori”, dice Pellegrini. Tra una lettera e l'altra, a dicembre ha pubblicato a sue spese un nuovo libro, il 19° della serie, una raccolta di poesie intitolata 'Vita' (regala le sue opere o accetta offerte che devolve in beneficenza). Ma non ha mai dimenticato l'altra sua passione e sta già pensando al prossimo nome che finirà nella rete epistolare: “Mario Draghi, credo che proverò con lui”.

Gilberto Bazoli


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