29 febbraio 2024

Dal Museo del Violino la sferzata di Renzi alla città della Ferragni: “Meglio Tognazzi. Gli influencer comandano sulla politica molto più dei politici stessi”

“Gli influencer comandano sulla politica molto più dei politici stessi”. Piaccia o meno il personaggio, il senatore e leader di Italia Viva, Matteo Renzi, è stato più realista del re. Ha messo il dito nella piaga e vi ha indugiato a fondo: “C'è una differenza fondamentale: gli influencer fanno un post, ricevono like, un politico deve fare la storia. Ed è questo che distrugge la qualità della classe dirigente”.

Arrivato al Museo del Violino poco dopo le 18, Renzi ha presentato il suo ultimo volume “Palla al centro – La politica al tempo degli influencer” (ed. Piemme). 

E dove, se non a Cremona, Renzi poteva affrontare un simile tema. Dove se non nella patria della “madre” di tutte e tutti gli influencer, Chiara Ferragni. Ferragni alla quale Renzi, col consueto piglio affabulatorio e innegabilmente accattivante, checché se ne pensi di lui come politico, ha dedicato la parte iniziale del suo intervento, ricordando quando, il 6 luglio del 2021, il suo cellulare cominciò a segnalare notifiche in continuazione. “Guardo il telefono – ha detto – e leggo frasi come: cosa hai fatto alla Ferragni? Al che controllo e vedo che Chiara Ferragni ha fatto una storia con scritto 'politici fate schifo' e ha messo la mia faccia”.

Il nodo della vicenda erano i diritti civili. Ed è a quel punto che, probabilmente, il senatore ha realizzato quanto gli influencer comandino sulla politica. “Ora – ha poi aggiunto sorridendo – sulla scivolata del Pandoro avrei potuto togliermi qualche sassolino, qualche sasso in realtà, ma non ho detto niente. Chi lo ha fatto? L'altra grande influencer del Paese, Giorgia Meloni”.

Il punto è chiaro: viviamo un tempo strano, governato da post e like, ma il vero dramma è quanto tutto questo influisca sulla politica, quanto tutto questo diventi, a suo modo, politica. Difficile dargli torto, se questo è il messaggio.

Presentando il libro, “che ha un'attinenza con una famosa cremonese”, il senatore ha precisato che il titolo indica che “è finito il primo tempo e ora si va al secondo. Noi siamo orgogliosi di quanto fatto nel primo tempo, abbiamo fatto un sacco di leggi per il Paese, ma questo è il passato, adesso inizia il secondo tempo”.

Secondo tempo che passa per le elezioni Europee, tema su cui il leader di Italia Viva ha molto insistito: “Mi candido con particolare attenzione alla Lombardia, che è capitale dell'Europa, basti pensare al mondo dell'impresa, al mondo agricolo”. Va bene, è stato obiettato, ma è anche un'Europa che deve fare conto con proteste, agricoltori e trattori. “Su tante cose l'Europa va cambiata – ha replicato Renzi – e dobbiamo spendere meglio il budget perché l'Europa serve. Europa sì, ma non così”. Riguardo al voto, tuttavia, Renzi prevede un corposo astensionismo: “Sarà forte, del 50%”, ha pronosticato.

Scendendo sul versante locale, giusto una battuta che poco o nulla aggiunge al quadro delle prossime amministrative. “A Cremona – ha detto – vedremo quando gli schieramenti saranno chiari, ma sceglieranno i cremonesi (il vertice cremonese di Italia Viva; ndr)”. Sulla candidatura di Andrea Virgilio identica risposta: “Saranno i cremonesi che dovranno decidere”. Ma Cremona, ha aggiunto congedando i cronisti con malizia prima di raggiungere l'auditorium, “non è solo quello che tutti sappiamo, cultura, liuteria... Cremona è Tognazzi, Amici miei”.

No, la Ferragni in questo contesto non l'ha nominata. Per fortuna.

Fotoservizio di Gianpaolo Guarneri (Fotostudio B12)

 

Federico Centenari


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commenti


Roberto Borsella

1 marzo 2024 08:43

Grandissimo Renzi

Manuel

1 marzo 2024 17:01

Una meraviglia!
Faccia l’uomo di spettacolo e lasci stare la politica, ne godremmo tutti.
Stesso consiglio al cabarettista di Milano.

Primo Luigi Pistoni

2 marzo 2024 13:37

Pagliaccio