12 febbraio 2024

Quel martedì grasso di 85 anni fa, quando tornò il gran Carnevale. Un ultimo bagliore di spensieratezza, prima dell'arrivo della guerra

A Cremona, dopo anni di dimenticanza, i carri mascherati tornarono in occasione del Carnevale del 1939, e l'avvenimento fu ritenuto talmente degno di nota che meritò un cinegiornale dell'Istituto Luce, che potete trovare ancora oggi su Youtube. Ebbene, a decidere che il Carnevale del 1939 dovesse essere memorabile, fu una riunione dei gerarchi fascisti chiamati a rapporto dal Federale agli inizi di gennaio nel corso della quale si affidò al Dopolavoro provinciale il compito di organizzare un corso mascherato. Il Dopolavoro si mise immediatamente al lavoro, assicurando la partecipazione dei quattro gruppi rionali che avrebbero dovuto allestire un carro allegorico ciascuno, facendolo precedere da un avancarro comprendente un gruppo bandistico e della Federazione agricoltori. Alla sfilata avrebbero dovuto prendere parte anche altri carri realizzati con finalità pubblicitarie da altre industrie della provincia e da gruppi aderenti al Dopolavoro. Oltre ai carri mascherati, suddivisi in categorie, si prevedevano cortei mascherati a piedi con diversi soggetti e premi speciali per i balconi e le finestre meglio addobbati ed il più nutrito lancio di coriandoli e stelle filanti. Per coprire le spese il Comitato organizzatore aveva pensato di bandire una lotteria, chiamata “L'Arca di Noè”, allestendo un apposito carro che avrebbe fatto il giro della città nei giorni festivi per distribuire i biglietti, messi in vendita al costo di 2 lire.

Come assaggio domenica 5 febbraio viene fatto transitare in città il primo carro della lotteria “Arca di Noè” accompagnato da un carro sonoro del Dopolavoro. I gruppi rionali, nel frattempo, lavorano a spron battuto per allestire i loro carri. Il gruppo rionale “Fantarelli” sta costruendo il carro “Follie musicali”, dedicato alla musica moderna; quello del gruppo “Cattadori” sarà “Le ricette del dottor Amal e Petronilla”, mentre il gruppo “Priori” sta allestendo i “Gagà del cinema”, a “Biancaneve e i sette nani”, il cartone animato di Walt Disney attualmente in programmazione, è dedicato il carro del gruppo “Podestà”. Ma non è tutto: i Fasci della prima Zona preparano una “Parodia sciatoria”, mentre a Vescovato stanno allestendo un “Baco da seta”. Il gruppo dopolavoristico “Granatiere” di Cremona ha assicurato che presenterà “Il trionfo della caramella” con un gigantesco lancio di caramelle.

Nei giorni successivi si definiscono il programma e la sfilata, che si terrà in due giornate: domenica 19 e martedì 21 febbraio con inizio verso le 14,30. Il corteo, composto da tredici carri allegorici e dodici mascherate a piedi, percorrerà corso Garibaldi, corso Campi, corso Stradivari, Piazza Roma, via Mazzini e corso Umberto I (l'attuale corso Matteotti, ndr.), affiancato da dieci bande musicali ed orchestre, con il relativo contorno di lanci di stelle filanti, coriandoli, caramelle e cioccolatini. La giuria troverà posto su un balcone al n. 10 di corso Campi e premi di mille lire verranno assegnati ai migliori addobbi e lanci. Per accadere al corso mascherato bisognerà acquistare un apposito distintivo in vendita a 2 lire presso appositi incaricati, ma in distribuzione anche presso i Gurppi rionali e le sedi dei Dopolavoro cittadini. I carri iscritti sono: “Biancaneve e i sette nani”,“Gagà del cinema”, “Follie musicali”, “Nel regno di Petronilla”, “Ritorno di carnevale”, “Parodia sciatoria”, “Trionfo della caramella”, “All'ombra del Torrazzo”, “Risveglio del carnevale”, “Carro carnevalesco”, “Trionfo del baco da seta” e “Ala Littoria”. Le mascherate a piedi: “Concorso dei baffi”, “Congresso degli uomini maturi”, “Pattuglia del carnevale”, “I turisti”, “i corsari”, “Ho cantato alla Scala”, “Cavalleria rusticana”, “La suocera domata”, “Cric e Croc”, e “Partenza per la villeggiatura”.

I carri sfilano per due giorni, domenica 19 febbraio ed il successivo martedì grasso, tra due ali di folla festeggiante, come si può vedere nei fotogrammi dell'Istituto Luce nel servizio per il Cinegiornale del 1 marzo. “Ieri, seconda ed ultima giornata del Carnevale cremonese di quest'anno – scrive il “Regime fascista” - i carri e le mascherate a piedi sono riapparsi per le vie cittadine, rianimandole alcune ore, con la loro allegria inestinguibile, e raccogliendo applausi, e festosi saluti da una folla immensa che per la seconda volta ha gremito vie e piazze, e viali cittadini. Si può dunque dire che il Carnevale di quest'anno, organizzato con molta passione dall'OND, ha ottenuto un lietissimo successo. Il ritorno del corso mascherato a Cremona non poteva avvenire in modo migliore e più lusinghiero. Esso ha richiamato l'attenzione della città intera e ha fatto accorrere migliaia di persone ai paesi vicini e dalle città vicine. Apparsi una prima volta domenica scorsa i carri si sono fatti da sé una propaganda efficacissima così che ieri, per la loro ricomparsa era attesi da una folla che già ne conosceva le particolarità e già si divideva nelle simpatie per l'uno o per l'altro. Tutti però erano concordi nel dare la preferenza assoluta al carro di «Biancaneve e i sette nani» allestito con evidente grande cura. E il carro del Gruppo Rionale Podestà ha infatti conseguito la palma della vittoria. Ma anche già gli altri carri sono piaciuti e tutti insieme poi si sono distinti per un lancio di caramelle a getto, come si suol dire, ieri particolarmente intenso. Era l'ultima giornata e si dava fondo anche alle riserve che la domenica erano state tenute prudenzialmente in disparte.

Anche alla sfilata di ieri ha voluto assistere S.E, Farinacci. Erano presenti anche il Federale, gli on. Mori e Moretti, il Podestà, il Vice Federale e altre autorità. Ecco la classifica stabilita dalla giuria:

Carri Categoria A: 1. premio «Biancaneve e i sette nani» del Gruppo Rionale Podestà, lire 5000; 2. premio «I gagà del cinema» del Gruppo Rionale S. e L. Priori L: 4500; 3. premio «Follie musicali» del Gruppo Rionale Fantarelli L. 4000; 4. premio «Nel regno di Petronilla» del Gruppo Rionale Cattadori lire 4000.

Carri Categoria B: 1. premio ex aequo «Ritorno di Carnevale» del Dopolavoro Vitalba L. 2500; 1. premio ex aequo “Parodia sciatoria” della 1 Zona L. 2500; 2. premio «All'ombra del Torrazzo» del Dopolavoro La Nazionale L. 2000; 3. premio «Ballerini meccanici» del Dopolavoro di Pizzighettone V. Zona L: 1000; 4. premio «Risveglio del Carnevale» del Dopolavoro Giovinezza L: 800; 5. premio «Trionfo del baco da seta» del Dopolavoro di Vescovato L: 500; Premio d'onore al «Trionfo della caramella» del Dopolavoro Granatiere L: 1000 per il miglior getto.

Categoria carri reclamistici: Premio d'onore, coppa e diploma alla Ditta F.lli Sesto e Sorrentino di Carlentini (Sicilia) rappresentata da Ottorino Zighetti di Cremona; Premio d'onore, coppa e diploma alla ditta F.lli Scapellato e Cocuzza di Carlentini (Sicilia) rappresentata da Giuseppe Zighetti di Cremona; premio speciale e diploma al carro «La Patona», di Zighetti. Mascherate a piedi: «La suocera domata» bandiera di premio speciale, diploma e L. 50; «I cavallini» diploma di L. 50».

Il ritorno del Carnevale fu però un successo effimero, una meteora che illuminò di gioia solo quell'inizio del 1939. Iniziavano già a soffiare venti di guerra e l'anno successivo i carri allegorici furono presto accantonati. A ricordare quel breve attimo di spensieratezza rimane il breve filmato dell'Istituto Luce, grondante della consueta retorica del tempo.

Per rivedere i carri mascherati bisogna attendere quarant'anni. Certo, fin dagli anni del primo dopoguerra quartieri e parrocchie cittadine si organizzavano autonomamente per far festa durante il Carnevale, ma bisogna arrivare al 1979 per assistere alla ripresa di un evento organizzato a livello cittadino. L'iniziativa inizialmente nasce come il divertimento del martedì grasso di un quartiere, l'antico rione di San Francesco, che fa capo al Vecchio Ospedale, comprendente via Aselli, che organizza un corteo mascherato. Ma, vista l'accoglienza, gli organizzatori decidono l'anno successivo di allargare l'orizzonte spingendosi in via Manzoni e largo Paolo Sarpi. E' l'inizio della gloriosa stagione de “I màascher”: i partecipanti si contano ormai a migliaia e si pensa ad una festa cittadina che possa rinverdire i fasti del passato. Ad accogliere l'appello è il Centro Professionale dell'Anffas, dove insegnano Pierluigi Torresani e Giorgio Gregori, che rilanciano la palla al Comune. Il sindaco Renzo Zaffanella, che guida l'amministrazione, concede un locale nel comparto del Vecchio Ospedale, in modo che si possano allestire con maggior comodità carri allegorici, costumi e maschere, coinvolgendo anche gli altri gruppi culturali cremonesi, le associazioni e le scuole interessate. Gli allievi dei corsi professionali dell'Anffas lavorano sodo per tre mesi, con la collaborazione di molti gruppi esterni e di personaggi che hanno fatto la storia del Carnevale, come l'indimenticato Camarda di via Aselli. L'edizione del 1981 è subito un successo, con la partecipazione di oltre diecimila cremonesi. Al termine della manifestazione gli organizzatori si ritrovano in Comune con il sindaco Zaffanella e gli assessori Camillo Fervari e Italo Ruggeri, un incontro simpatico e informale nel corso del quale Camarda consegna in dono al primo cittadino una “scüriàada de careter”, la frusta addobbata dai caratteristici fiocchetti con cui, vestito da carattiere, ha guidato proprio uno di quei carri.

Fabrizio Loffi


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