5 maggio 2024

Chiuse le cassette postali, arriva lo "Smart Box 2.0". Tornare a scrivere a mano aiuta a comunicare ben oltre il display di un cellulare

Lo scotch avvolge e chiude completamente le bocche destinate all'inserimento delle lettere. Sono in città, in piazza San Paolo, e non posso fare a meno di notare come la cassetta per imbucare le lettere sia stata bloccata avvolgendole intorno strati di nastro isolante. Quella cassetta, della quale non conosco la datazione esatta, è destinata a venir sostituita, insieme a molte altre in Italia, da una più intelligente “Smart Box 2.0”, una nipote evoluta che avrà più o meno la stessa struttura e lo stesso riconoscibilissimo colore ma, al centro della stessa, farà bella mostra un display intelligente in grado di dirti diverse cose. Gli utenti, con in mano le buste o le cartoline, potranno sapere quale è il clima in quel momento, alcune variabili riguardanti la qualità dell'aria e, al suo interno, un sensore di peso manderà un messaggio per il ritiro della corrispondenza o meglio, se il sensore non noterà variazioni di peso la cassetta non verrà svuotata “per migliorare il risparmio energetico, dato che si eviteranno passaggi inutili per lo svuotamento quando le cassette resteranno vuote”. Queste novità sono, almeno per quello che posso aver capito, il punto focale di un processo di sostituzione delle vecchie cassette postali, un passaggio che ci sta, siamo nel 2024 e la modernizzazione e la digitalizzazione della società passa anche dalle cassette postali, del resto chi, tra di noi, non ha sempre sentito l'impellente necessità di conoscere la temperatura o la concentrazione di biossido di azoto in quel luogo mentre imbucava una lettera? Tutto molto affascinante, tutto molto stile Blade Runner, anche se vengono forniti una serie di dati i quali, in quel contesto, non hanno un chiaro utilizzo; aprire un dialogo sull'inquinamento atmosferico con una cassetta postale potrebbe rivelarsi, quanto meno per me, abbastanza difficoltoso. E' però il termine smart che mi fa pensare, dato che ormai è tutto così intelligente da farmi sentire ancora più idiota di quanto non lo sia realmente. E' colpa mia, non so capire quanto sia importante il nuovo che avanza, per cui mi viene da pensare che, con l'esclusione delle lettere legate alla sfera professionale, le cassette forse sono poco frequentate, in pratica le lettere scritte a mano sembrano essere sempre di meno, sostituite, nella forma e nel linguaggio, da altro come i messaggi sui cellulari. Se una visione per il risparmio energetico parte dal concetto che potrebbero essere vuote significa che il traffico di missive cartacee private non deve essere molto sostenuto.

Per decenni ho frequentato, anche senza sapere l'esatta umidità o la concentrazione delle polveri sottili, quelle scatole di un caratteristico colore rosso; nella loro bocca, che mi ricordava la bocca della Verità, riponevo con cautela o con malcelata eccitazione moltissime emozioni racchiuse in lettere scritte a mano. Speranze, richieste, amori, sogni, tutta una serie di passaggi personali, destinati alla città o a tutte le altre destinazioni, si depositavano dentro quello scrigno con l'augurio che potessero prendere forma in un futuro più o meno lontano. Scrivere una lettera a mano era una sorta di rito a prescindere dal contenuto del testo, con gli occhi di oggi era un metodo di comunicazione stupendo che partiva dalla scelta carta e della busta con i loro infiniti colori e motivi fino all'attimo in cui le lettere cadevano in quella cassetta non di certo smart, ma che sapeva racchiudere e proteggere le emozioni di altre persone per poi farle arrivare, grazie ai portalettere, a destinazione. Si instaurava un rapporto di fiducia tra chi scriveva, il servizio postale e il portalettere il quale sapeva bene quali buste potevano recapitare gioia o magari questioni ben più delicate.

Scrivere a mano è complicato, difficile e impegnativo, ma è liberatorio e molto più intimo di tante altre forme di comunicazione, richiede tempo e concentrazione ma rende vivo il testo, di qualsiasi tono possa essere. Ovviamente il 2024 sta portando, soprattutto i più giovani, ad esprimersi con una scrittura, quella da messaggeria o da social, decisamente più riduttiva e meno impegnativa, un vantaggio enorme rispetto ad una lettera ma, a occhio e croce, molto meno espressiva di una biro e di un foglio. Meno tempo da dedicare a ciò che si scrive e meno impegno da dedicare alla scrittura sono il binomio perfetto per una comunicazione che ha tempi, e contenuti, ridotti ma immediati. Ovvio che il mondo oggi viaggia sulla tastiera di un computer, per cui una lettera sembra quasi un passaggio degno dei ricordi di un nonno o dei libri di storia, ma la scrittura a mano libera è un bellissimo modo per confrontarsi con se stessi e con ciò che vorresti trasmettere. Il 23 gennaio è una data che, al pari del 23 aprile, è passata sottogamba praticamente dappertutto a conferma del poco, se non totalmente nullo, interesse generalizzato; se a gennaio si celebra la giornata della scrittura a mano libera, ad aprile quella del libro. Niente di rotto ci mancherebbe altro, non ci si può ricordare di ogni singola ricorrenza, però la speranza è che le nuove Smart Box 2.0 non debbano restare vuote o quasi, perché tornare a ricevere o scrivere una lettera scritta a mano, pur con i suoi errori grammaticali e cancellature, può aiutare a comunicare ben oltre il monitor di un cellulare.

Marco Bragazzi


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commenti


François

5 maggio 2024 09:27

Speriamo che siano "implementate" con l'oroscopo e il Santo del giorno.

Francesco Capodieci

5 maggio 2024 12:20

In attesa delle nuove avveniristiche cassette "Smart Box 2.0", sulla cui utilità non oso pronunziarmi, da parecchi mesi sono state sigillate a Cremona quasi tutte le tradizionali cassette postali, restando ormai in funzione solo quelle che si trovano accanto agli uffici postali. Era proprio necessaria questa operazione, fonte di ulteriori disagi soprattutto per le persone anziane?