29 marzo 2021

Ecco perchè si chiama il Quartiere del Diavolo, quella parte di città tra Santa Maria in Betlem e Porta Mosa

La Vicinia di S.Maria in Betlem si raccoglieva attorno al Bastione Caracena o di S.Giorgio e alla attigua Porta Ladra o Mosa.

Nel 1700 questo quartiere a sud est della “Magnifica Città di Cremona” contava 56 edifici con 66 unità immobiliari sparse tra le attuali Vie Pedone, Manini, S.Maria in Betlem e Cadore. Il quartiere era privo di palazzi nobiliari e abitato da persone povere.

La storia di questo quartiere nasce però molto prima.

Probabilmente nel 1200 era un umile sobborgo di pescatori fluviali, visto che largo Manini era la Platea Piscatoria molto prima che lo diventasse poi il retro del Battistero nel 1500.

Il Padus era sicuramente minaccioso e molto più vicino a Via Giordano.

Il quartiere viene citato da fonti storiche come teatro dell'eccidio di S.Geroldo di Colonia, avvenuto fuori la Porta Mosa la notte del 7 ottobre 1241.

La versione ufficiale attesta che il pellegrino laico Geroldo viene ucciso e derubato.

Successivamente viene rinvenuto da barcaioli e pescatori Cremonesi e, portato in città viene fatto santo e sepolto in S.Vitale ( angolo tra piazza S.Angelo e Via Platina ) e successivamente traslato il 9 ottobre 1818 in S.Clemente ( ora S.Maddalena ) in Via XI Febbraio.

Sempre nel 1200 vi era un importante Mulino a lato della Porta che fu poi tenuto dal Comune e che viene citato nel 1447 e demolito alla fine del 1700..

La nomea di quartiere pericoloso o comunque che ha a che fare col demonio, inizia nel 1500/1600 quando la chiesa S.Maria in Betlem viene affrescata dai pittori Gatti detti i Sojaro.

E' noto che il portone della chiesa avesse una immagine di S.Giorgio che dette poi il nome al Bastione omonimo.

S. Giorgio solitamente schiaccia un Drago minaccioso ed ecco forse il simbolo del Demonio.

Doveva incutere timore agli abitanti che passavano davanti alla chiesa.

Vi è poi una storia che parla di un furto notturno nella chiesa affrescata, con gli abitanti spaventati chiusi nelle loro abitazioni che affermavano ci fosse il Diavolo in chiesa.

Un quartiere che nel 1500 accolse anche il Cimitero Ebraico attiguo alle mura di cinta e situato nell'orto dietro la chiesa.

I pittori Gatti oltre ad affrescare S.Maria vi furono poi seppelliti. Bernardino Gatti vi fu sepolto nel 1576 e Gervasio Gatti, suo nipote, mori nella grande epidemia di peste del 1630.

La chiesa fu chiusa a fine 1700 per editto Teresiano e venne definitivamente sconsacrata nel 1797. Venne trasformata in Caserma Austriaca e del Regio Esercito.

In epoca Fascista venne chiamata Caserma del Diavolo ed occupata in seguito dalla Guardia Nazionale Repubblicana.

Il 26 aprile 1945 venne assaltata da Partigiani che ne fecero un carcere provvisorio.

Purtroppo in quei giorni di vendette e rappresaglie, trovarono la morte per fucilazione non meno di 12 persone nei fatti che appunto divennero noti come l'eccidio della Caserma del Diavolo dell' Uno Maggio 1945.

Molti Cremonesi quindi pensano che il toponimo sia stato accreditato per tale fatto di sangue mentre il quartiere del Diavolo aveva questo nome già da 400 anni.

Sempre in zona e, attualmente in corso di demolizione vi era la Snum, sul vecchio tracciato del ramo deviato della Cremonella che costeggiava le mura e a difesa del Bastione Caracena.

Appare da una stampa militare del 1707 di un certo Giovanni Battista Sesti, ing.Militare, il nome Baloardo Carazena ( Don Luigi Benavides Carillo,Toledo,Marchese di Fromista e Caracena,Conte di Pinto, governatore dello Stato Milanese in epoca spagnola che rinforzò il bastione appunto Caracena durante assedio francese del 1648 ) e il nome interessante e nuovo di “Piattaforma di Biglieme” che non era che la attuale ex area Snum , una piattaforma militare, una terrazza rialzata e allargata sul muro a mò di tutela laterale del Baloardo, cioè della Porta Mosa.

Si comprende bene come doveva essere lo sbalzo del baluardo e della piattaforma nella zona dell’ex Nelson Pub, la strada arriva da S.Michele e scende e poi improvvisamente sale leggermente e prima di ridiscendere verso Via Giordano.

Ora il quartiere viene invece citato come Quartiere Novo, forse per pulire l'onta dell'eccidio del 1945 dove fu fucilata anche una donna di 25 anni.

Oppure Novo come la Porta Nova che, nel 1500 dalla Fortezza di S.Michele scese verso il basso delle mura a inaugurare quella zona che poi diventò Porta Romana nel 1800.

Un quartiere antico, posto nella zona più bassa della città medievale, più esposto ai rigurgiti delle acque fluviali e sue canalizzazioni.

Una zona a ridosso della Fossa dei Preti, antichi canali di drenaggio dalla elevata Porta Natali citata nel 1000 e corrispondente alla Via Platina.

Un quartiere che affonda le sue radici nel rapporto antico con gli acquitrini del vecchio alveo del Padus tra realtà, leggenda, religione, storia e molta superstizione popolare.

Maurizio Mollica


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commenti


Anna

30 marzo 2021 05:35

Molto, molto interessante!!!!

Michele de Crecchio

31 marzo 2021 13:29

Era detto "Caserma del Diavolo" il palazzo rinascimentale che, molto mal ridotto (mi pare che negli ultimi anni della sua esistenza venisse usato come canile municipale), preesisteva dove oggi sorge l'asilo comunale di San Giorgio. In molti si stupirono che il buon Sindaco Zanoni ne avesse consentito la demolizione. Personalmente ipotizzo che avesse deciso così anche per "damnatio memoriae" dei brutti eventi che vi erano accaduti sul finire della seconda guerra mondiale. L'asilo San Giorgio era stato originariamente progettato per sorgere al centro del Baluardo Caracena di porta Mosa, collocazione che non sarebbe stata opportuna,

Claudio

22 novembre 2022 23:27

Ho letto solo ora l' interessante articolo di Maurizio Mollica ed il commento dell' arch. De Crecchio. Ho assistito alla demolizione del "canile" per far posto alla scuola Materna San Giorgio alla fine degli anni sessanta e completare l'apertura della Via Gaspare Pedone, dopo che anche l'enorme complesso IACP fu terminato e sorto nell'area già occupata dalle serre dei giardinieri Gussoni.
A parte ciò, sono a chiedere se non si reputa opportuno togliere quella bruttura, simil pensilina di P.za Stradivari, come già scrissi tempo fa in altra sede, installata, non si sa a quale scopo, all'interno della citata scuola ed ora, dopo un nubifragio di questa estate, addirittura senza copertura.