15 aprile 2021

La storia antica di Soncino venuta alla luce grazie ai volontari, raccontata nel museo archeologico di Aquaria e a Gallignano

La Grande bellezza, film cult che ha immortalato Roma nel suo splendore storico-culturale grazie a un Oscar non appare solo nelle grandi città italiane. E’ a due passi anche da casa nostra, nella nostra provincia, da Cremona, capoluogo, a Crema, a Soncino, a Pizzighettone e a tanti altri centri.

La storia si tocca con mano nel borgo murato di Soncino e, non stiamo parlando, con tutto rispetto del castello, ma di ciò che è contenuto all’interno del maniero. Infatti in quella che fu un tempo scuola d’arte, ora è sede di un piccolo grande gioiello: stiamo parlando del Museo Civico Archeologico di Aquaria. E’ sorto al fine di garantire un’adeguata collocazione alla ricca collezione che si è andata formando nel corso degli anni grazie alla densa attività del locale gruppo Archeologico Aquaria e alle indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia.

Il patrimonio del museo Aquaria ha diverse centinaia di reperti, ben catalogati e presentati in bacheche, attraverso un percorso cronologico e tematico. Le diverse ere, dalla Preistoria fino al XII secolo inoltrato sono spiegate con l’ausilio di reperti archeologici importanti e ben conservati. Pregevole la sezione dedicata alla seconda età del Ferro che si caratterizza per la presenza di splendidi corredi celtici di armati, databili intorno alla seconda metà del III secolo; alla fase più recente, sempre della medesima epoca dove si collocano le sepolture della frazione soncinese di Isengo. Queste sono la testimonianza dei contatti culturali tra le popolazioni celtiche stanziate in loco e i nuovi coloni arrivati qui post conquista da parte dei Romani della Gallia. Poi la sezione dell’età romana recuperata in località Bosco Vecchio, nella frazione soncinese di Gallignano, uno dei pochi siti a continuità abitativa dalla Preistoria nell’età romana della Provincia di Cremona. Lo spazio museale infine si chiude con l’epoca rinascimentale ricca di ceramiche recuperate durante gli scavi di pulitura e sgombero dei bastioni delle mura e dei cunicoli. Che ricchezza! Che Grande Bellezza!

Tutto questo patrimonio di fonti materiali è visitabile nel museo quando dopo il lockdown le porte del castello di Soncino si riapriranno e il Museo di Aquaria sarà raggiungibile.

A chi va il merito di aver fatto riemergere questa storia soncinese che altrimenti sarebbe stata celata ai posteri? Questo legame indissolubile tra i popoli celti e i romani che si erano stanziati nel territorio soncinate? A un gruppo di appassionati archeologici che opera nella frazione del borgo, Gallignano.

Il gruppo è nato nel 1979, come associazione di volontariato aderente ai “Gruppi Archeologici d’Italia”. Ha voluto chiamarsi Aquaria, dal nome della mitica città che la tradizione afferma esistesse in questo territorio, andata poi distrutta, dopo una lunga e fiorente vita nel periodo celtico e romano. Questi volontari, Omobono Moro, Franco Occhio, Giuseppe Ferrari, Pietro Occhio, Sergio Ziglioli anime del gruppo, insieme a tutti gli altri erano e sono motivati da una passione irrefrenabile per la storia locale e, ora grazie ai loro anni di ricerche, hanno saputo donare alla comunità reperti unici ed inestimabili.

Il Museo di Aquaria in castello ne è testimonianza insieme alla sezione di Gallignano, sempre di reperti, che ha trovato spazio grazie alla famiglia Covi in un immobile di loro proprietà.

Le ricerche continuano ancora oggi seguite anche dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia.

Ora il museo del castello è curato dalla dottoressa Elena Baiguera, delegata dalla Soprintendenza e dall’amministrazione comunale chi ritiene il museo una delle più belle testimonianze culturali del territorio.

Ambedue gli spazi, Soncino e Gallignano, prima del Covid erano interattivi con il territorio proponendosi alle scuole come luoghi per spiegare, attraverso le numerose fonti, ai bambini e ai ragazzi, la preistoria e la storia. Che magia questo l’intreccio tra la storia locale e quella nazionale…Quanto mistero ancora non celato racchiude il territorio del borgo soncinese…Dopo questa pandemia, protocolli permettendo, tutto forse potrà ricominciare, magari ancora con più vigore. La storia è maestra di vita e, Soncino lo sa bene! La grande bellezza del borgo in provincia di Cremona ora è divenuta interessante anche per l’epoca preistorica e romana.

Roberta Tosetti


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